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Un pomeriggio di ciclismo e memoria: Sophie Anquetil incontra Balmamion e Zilioli

(nella foto Marco Gios con Sophie Anquetil)

 

La passione per la bici ci ha spesso portato in situazioni straordinarie, a volte del tutto inattese. E proprio questo è il caso di quanto accaduto lo scorso Venerdì 28 Marzo, nel pomeriggio, presso la nostra sede di Gios Torino a Volpiano.

Un appuntamento che nasce da un’idea precisa di Bruno Astruc, appassionato di ciclismo e memoria storica, sostenuto dalla compagna Michela.

La sua proposta era semplice, ma di grande impatto, invitare Sophie Anquetil, figlia del leggendario Jacques Anquetil, in Italia e farla incontrare con Franco Balmamion e Italo Zilioli.

Un desiderio che abbiamo subito accolto con entusiasmo. L’incontro avrebbe avuto un seguito speciale il giorno dopo al Museo del Ghisallo, un luogo simbolo per chi ama il ciclismo e la sua storia.

 

Fragole, Champagne e grandi campioni

Sin dalle prime ore del pomeriggio, la nostra sede era animata dai preparativi per accogliere Sophie Anquetil, che non potevano prescindere dai dettagli che ricordavano le abitudini del grande campione francese. Ed ecco che fragole e Champagne, simbolo delle celebrazioni di Jacques, facevano la loro comparsa, creando un’atmosfera elegante e festosa.

Ma questa non era solo una semplice visita. All’incontro erano presenti figure di rilievo nel mondo del ciclismo, dando vita ad un incontro che celebrava la memoria storica:

Marina Coppi, il cui nome non ha bisogno di presentazioni. La presenza di Marina, figlia di Fausto, ha dato un ulteriore tocco di solennità all’evento.

Elvio Chiatellino, imprenditore profondamente legato al ciclismo, il cui contributo al settore non è mai venuto meno.

Edoardo Vercelli, figlio di Celestino, che corse anche nella Brooklyn e fondò un’azienda di scarpe da ciclismo divenuta famosa a livello mondiale.

A sottolineare l’importanza dell’incontro, la presenza dei giornalisti Herbie Sykes, Christian Giordano e Franco Bocca.

Un pomeriggio che ha saputo intrecciare passato e presente, raccontando il ciclismo di un tempo e i valori che ancora oggi lo rendono uno sport unico.

 

Ciclismo senza tempo

Nel cuore dell’incontro si è sviluppato un dialogo, fatto di racconti e aneddoti che hanno arricchito la giornata. Franco Balmamion e Italo Zilioli, protagonisti di epoche diverse, hanno condiviso ricordi e storie di gare, di trionfi e di sfide.

Ciò che emerge da questi incontri è sempre l’essenza più pura del ciclismo: uno sport fatto di sacrificio, di passione e di rapporti che superano le generazioni. Le biciclette possono cambiare, la tecnologia può avanzare, ma il cuore di chi pedala rimane lo stesso.

Tra un brindisi e un sorriso, le ore sono scivolate via in un’atmosfera di pura condivisione. Aldo e Marco Gios, ascoltando i racconti e i ricordi dei grandi protagonisti, hanno avuto la sensazione di essere catapultati indietro nel tempo, in un ciclismo che sembra lontano, ma i cui valori sono oggi più che mai attuali.

A volte, senza che ce ne rendiamo conto, la bici ci porta in luoghi e incontri incredibili, creando momenti che restano nella memoria per sempre. Questo pomeriggio ha dimostrato ancora una volta che il ciclismo non è solo uno sport: è passione, storia e connessione tra le persone.

L’idea di Bruno Astruc si è trasformata in un evento memorabile, capace di unire generazioni di campioni, appassionati e testimoni di un’epoca.

E il viaggio non è finito qui: il giorno successivo, il gruppo si è spostato al Museo del Ghisallo, dove le emozioni e i racconti hanno proseguito la loro “corsa”.

Questi sono gli incontri che nutrono la nostra passione, rendendo questi momenti indimenticabili.

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